Com’è nata la fabbrica di bottoni Spring ’85
La Storia
Una storia fatta di tradizione ed innovazione
L’azienda Spring ’85 – Per raccontare una storia basta descrivere i fatti, ma per descrivere una vita non bastano mai le parole. Spring ’85 è nata da un’idea, da una passione e da innumerevoli giorni di ricerche, di tentativi, di innovazioni. Non è solo la storia di un’azienda, è la storia di una squadra fatta di persone, è la storia di un viaggio che solo chi l’ha vissuto può raccontare. La racconta Carlo Favarato, fondatore dell’azienda.
Quando è nata Spring ’85?
«Spring ’85 porta la sua origine nel nome: è nata nel 1985, ma da quel giorno è cresciuta, è cambiata, si è rinnovata seguendo e anticipando il più possibile le tendenze della moda».
Perché una fabbrica di bottoni?
«Il motore di tutti gli imprenditori è il desiderio di diventare protagonista della propria storia e artefice del proprio futuro.
Ho lavorato per anni in un bottonificio fino a quando, nel 1985, ho sentito dentro di me il desiderio di creare qualcosa che mi coinvolgesse in prima persona e che mi portasse direttamente in prima linea. Qualcosa che mettesse in campo le mie competenze e che al tempo stesso cambiasse le regole del gioco, lasciando un piccolo segno nel mondo della produzione di bottoni e nella creazione di bottoni personalizzati per stilisti di ogni parte del mondo.».
Nel frattempo sono passati più di 30 anni…
«Certo, non è stato tutto semplice, ma sono proprio le difficoltà a generare i cambiamenti più importanti, mentre le capacità di adattamento determinano il carattere di un’azienda e ne sanciscono l’avvenire.
Il viaggio non sarebbe durato tanto se non avessi potuto contare su una squadra di persone molto motivate e preparate, tutte caratterizzate dallo stesso desiderio di creare qualcosa di nuovo, a costo di rischiare».
Quanto conta il rischio in una realtà imprenditoriale?
«Il rischio è tutto e non solo in ambito professionale, anche nella vita. Spring ’85 non sarebbe mai nata senza la fiducia e la tenacia, ma soprattutto senza mettere in discussione tante certezze.
Spring ’85 è nata senza un vero e proprio mercato, senza una vera e propria pianificazione, semplicemente dal desiderio di farcela. La prima struttura era un capannone artigianale e io lavoravo praticamente solo. Poi, un po’ alla volta e anche grazie alla fiducia dei clienti, la squadra si è ampliata e così anche la produzione, fino a contare 13.000 personalizzazioni, praticamente 500 all’anno, 68 collaboratori, 5000 metri quadrati e ordini da tutto il mondo».
Parliamo anche della squadra: quanto contano le persone in tutto questo?
«Sono le persone che fanno le aziende. Spring ’85 cerca sempre di dare ai suoi collaboratori la possibilità di lavorare bene, in sicurezza e con efficienza. Cerchiamo di creare sinergie tra i componenti della nostra squadra trasmettendo le nostre competenze e la passione per questo lavoro».